giovedì 29 marzo 2012

Onirico

Stanotte mi sono svegliata urlando perchè sognavo di venire accoltellata nelle viscere.
Le mie viscere,luogo di sentimenti ed emozioni che non tutti possono e devono capire, che non tutti possono e devono giudicare.
Forse è questa intromissione di territorio sacro che ho permesso, lacerata da recenti attacchi, che mi ha esposto e bruciato un pò l'anima, buttando sale sulle ferite.


Il sogno mi parla brutalmente e mi espone alla violenza subita: sono fiera di mantenere una linea di potere della parola e con la parola stessa rimarcherò i miei confini, segnerò il mio territorio e lo difenderò perchè mai più nessuno prenda in mano il coltello del giudizio e me lo conficchi nel mio Io più vero e nascosto.

Ringhierò se necessario.

sabato 24 marzo 2012

Il dolore ed il perdono

C'è un dolore che ti penetra fino negli abissi dell'anima ed è quello di quando ti ritrovi di fronte uno sconosciuto invece della persona amata. C'e' quello sconforto del non capire perchè si diventa bersaglio della sua cattiveria ed alla sola idea di non essere più amati ti manca l'aria ed ogni cosa diviene banale e senza gioia.
L'inferno emotivo ti pervade e ti scombussola come un tornado che non lascia più nulla della tua luce se non un immagine fioca in lontananza; poi sopraggiunge il raziocinante giudizio ma tutte le tue domande non trovano risposta.
Alla fine il tuo cuore si riapre e ti chiede di ascoltare.

Vedi te nell'altro, percepisci le sue ferite e sai quanto possano sanguinare perchè anche tu le hai avute, ti sai immedesimare perchè ciò che ti racconta sono storie a te note.
Ciò che è successo non lo dimenticherai ma saprai perdonare e l'amore rifiorirà come questa dolce primavera che ci sorprende dopo un gelido inverno.

lunedì 19 marzo 2012

potere nel corpo

La ciclicità del nostro corpo è una benedizione.
A dispetto della razionale linearità imposta dalla morale sociale e religiosa, noi siamo potere vivente, capace di generare e di rigenerarci. Ogni mese la muta del serpente ci abbandona nel suo fiume di sangue e ci regala un nuovo orizzonte. 

Ogni mese la sensazione del fertile pervade il nostro spirito e la nostra mente. Il dono dell'ascoltarsi, del proteggersi e del volersi bene in ogni fase è insostituibile.

E' un cammino continuo e mai uguale, esattamente come la vita, che non giunge mai ad una vera fine ma ci regala sempre nuovi progetti, nuove sorprese ed infinite possibilità; noi siamo tutte quelle possibilità, anche se non siamo mai state educate a riconoscerlo, riverendo questa miracolosa essenza.

Circondate ovunque da una banale esaltazione del potere del corpo riprendiamoci il potere nel corpo, aumentiamo la nostra consapevolezza, non i nostri seni, abusiamo della nostra femminilità in modo autonomo e non suggestionato e, soprattutto, ascoltiamo le stagioni che vivono in noi ogni giorno.

venerdì 16 marzo 2012

Bene comune

Noi donne non sognamo più il principe azzurro anche perchè questa visione stucchevole e perfezionista dell'uomo ci ha stancato: noi per prime non vogliamo essere così.
Il trend sociale ci spinge alla rincorsa ossessiva dell'estetica migliorata ma noi infondo sappiamo di essere distanti da questo piccolo modo di osservare il mondo e noi stesse.

Non vogliamo perfezione, nè ridicolo machismo ma rassicurazione e senso di appoggio.
Sentirsi capite, stimolate e capite nei nostri sogni, nei mille interessi e nei volubili modi di essere.
Ci piace l'uomo che sa stare al nostro fianco lasciando spazio al nostro spirito selvaggio ma non allontanadosi mai troppo; ci affascina e mantiene vivo il nostro fedele amore l'uomo che sostiene i nostri progetti per quanto arditi possano sembrare e che sa intervenire quando hanno bisogno di aiuto.
Bando quindi all'astrazione dell'uomo descritto nelle favole e mai fortunatamente reale: vogliamo la concretezza della stima reciproca e della fiducia.
Non dateci mai delle bambine e delle sognatrici perchè non capirete forse mai il torto enorme delle vostre parole. Frenate la vostra lucida razionalità e percepite il nostro infinto potere creativo!

mercoledì 14 marzo 2012

Sentirsi vivi

A volte, senza nemmeno rendersene conto, ci si stacca dalla routine dei pensieri, dalla banalità dei commenti, dalla solitudine dell’omologazione e ci si ritrova a sentirsi vivi e vibranti.
Basta un attimo per ritrovare se stessi, per cimentarsi in ciò che ci appaga, che ci soddisfa e ci alleggerisce l’animo zittendo il brusio mentale; a me oggi è successo ed è stato un abbraccio con me stessa.


A me piace tutto ciò che è verde, che profuma di bosco, che si colora come i fiori in primavera, mi piace smontare, rimontare, costruire, progettare..faccio cose che spesso fanno solo gli uomini “di casa” ma io mi diverto nel farle e gioisco per ogni cosa che vedo realizzata.

Sentirsi in questa particolare condizione crea una pace di sottofondo che ti accompagna anche nella stanchezza ed è bello non preoccuparsi del tempo che scorre perché totalmente immersi nell’attimo.
C’è veramente qualcosa di spirituale in tutto ciò e quando lo riassapori ti chiedi perché mai lo avevi messo da parte per così tanto tempo.

sabato 10 marzo 2012

Antico femminino

Con la serendipity con la quale accadono sempre le cose più magiche, oggi pomeriggio ho assistito ad un laboratorio esperienziale ove si mostravano danze sacre atte a riscoprire il piacere di essere donna.
In un continuum con il post di ieri, ho avuto il piacere di vedere con i miei occhi la pluralità del mondo femminile e di percepire una unità data dalla somma di tutte queste diversità.
Ho visto donne agili, altre appesantite, donne aggraziate, altre incapaci di coordinarsi, alcune felici, altre tristi, parecchie libere, altre ancora prigioniere..
E' stato bello vedere come questo spaccato di umanità sia capace spontaneamente di unirsi, condividere, sostenersi ed abbracciarsi nella comune natura; il femminino si libra nell' aria sopra i capi di queste donne danzanti ed un inno di pace e libertà risuona fra di noi.

 Si parla del potere che si sprigiona dal nostro bacino, ventre del mondo e vortice di energia che molte conoscono ed amano ma che altrettante altre ignorano e quasi mai celebrano. Si uniscono i corpi all'unisono in una sequenza di movimenti dettati dalla Dea e lo spirito gode di questa ritrovata consapevolezza.
Toccare il proprio corpo, sentire la propria energia, celebrare la propria natura, andando oltre le convenzioni, i tabù, le distorsioni della morale e tutte le cose sbagliate che ci hanno insegnato a pensare di Noi; questa è stata questa esperienza e ringrazio di essere stata presente.

venerdì 9 marzo 2012

Varietà

Penso che nella molteplicità vi sia la vera ricchezza.
La donna vista come maschio mancato, obbligata a vivere e a comportarsi come farebbe un uomo è un grido di dolore che echeggia dalla nostra essenza.

 In questi giorni si parla tanto di occupazione femminile e di risorse sprecate.
Eccole qui le risorse sprecate: non vivere la nostra vita seguendo le nostre qualità.
Certo c'è sempre chi se lo può permettere o meno, ma questo vale per ogni questione esistenziale.
La donna che vive per la carriera vale tanto quanto una donna che istruisce i suoi figli alla vita, la donna che lavora per la sua casa vale tanto quanto colei che esprime altre qualità in altri ambiti.
Noi donne siamo indispensabili e preziose ed il solo fatto di non essere culturalmente supportate nella varietà dell'essere ci penalizza e discrimina ingiustamente.
Non siamo solo le svampite vogliose che ocheggiano in tv, nè le donne di potere che ti rapiscono con la sola presenza, nè le bambine viziate, nè le amazzoni coraggiose, nè le arpie mestruate, nè le solitarie lupe..
siamo tutto ciò ed altro ancora, quando e come vogliamo.

Dopo le mimose

Ecco il giorno dopo.
In giro si vede ancora qualche mimosa, secca sul cruscotto di un'auto o per terra rimasta invenduta ad un semaforo.Ma la festa è finita ed è durata solo un giorno.
 
Penso che il ruolo e la figura della donna vadano drasticamente trasformati, ma non seguendo l'onda della società che ci circonda, narcisista ed effimera, bensì ritornando verso ciò che era, riscoprendo la natura della donna come era prima del suo stupro culturale, riappropriandosi del velo magico che da sempre ci avvolge ma che siamo state abituate a non percepire più.

Ci siamo trasformate nei nostri costumi per assecondare la banalità maschile, ci siamo divise tra mille lavori perchè non era abbastanza per il mondo accudire e dare la vita, ci siamo allontanate dal nostro centro di potere perchè forse non lo abbiamo mai sentito.
Ieri osannate, oggi di nuovo noi. Trovo che il dono di essere noi stesse dovrebbe essere socialmente celebrato ogni giorno, riconoscendo l'importanza della figura femminile nei suoi talenti ancestrali e non nelle sue poche virtù odierne. Una donna dovrebbe sempre poter scegliere, non addormentarsi in una unilateralità ingannevole.